Quali sono i segni dell'invecchiamento della pelle nel periodo della menopausa?
Sono tante le lievi alterazioni che si possono presentare in questa fase: qualche macchiolina scura o qualche piccolo capillare, la difficoltà a trovare la crema idratante giusta, il tono meno consistente o zone un poco più gonfie, e soprattutto, la comparsa di rughette prima inesistenti, nelle parti del viso ricche di mimica. Per chiarezza, sottolineo come questi segni di “sofferenza cutanea”, per forti fumatori, ma soprattutto per gli amanti del sole e delle abbondanti libagioni, si presenta anche dieci anni in anticipo rispetto alla norma. La reazione tipica di ogni donna, ma anche di molti uomini in età matura, è quella di cercare di tamponare i singoli disturbi che progressivamente si presentano ai loro occhi; da qui la rincorsa alle creme spesso più costose, quelle depigmentanti sulle macchie, antirughe, contorno occhi, spesso rese attraenti per il consumatore con “richiami” a visi giovani di attrici o a terapie molto conosciute per l’efficacia o a cibi costosi e sofisticati. Penso che mai come nell’estetica del viso, i grandi della pubblicità si siano espressi tanto bene!! Ma è tutta un’illusione. Ci mancherebbe, le creme idratanti sono molto valide nel trasportare molecole d’acqua, e le depigmentanti qualche piccola macchiolina la sbiadiscono, ma è come curare con la tachipirina la polmonite; C'è la necessità, dopo una diagnosi accurata, di praticare la terapia giusta, specifica per il germe isolato! Soprattutto per le donne giovani, spesso foto esposte, ma anche per tutti gli altri, il prodotto cosmetico che reputo essenziale è la crema protettiva; forse pochi se ne accorgono, ma la tecnologia presente in alcune protezioni solari è in continua evoluzione, creando agenti schermanti sempre più efficaci, sicuri, e ultimamente addirittura con proprietà antiossidanti. Altro prodotto fondamentale, sempre come prevenzione, è la crema idratante. Tornando alle signore in "peri menopausa", affidarsi esclusivamente alla protezione solare e all’idratazione non basta; la variazione dell’assetto ormonale che si stà verificando comporta delle ripercussioni negative sull’estetica della pelle, che solo il medico esperto sa affrontare nel modo più corretto. Il primo fattore che l’endocrinologo dovrà valutare sarà quello ormonale, seguito da quello alimentare e il livello di foto esposizione presente e passata; è molto importante affrontare correttamente l’eventuale utilizzo della terapia ormonale sostitutiva; è argomento estremamente attuale e pieno di conflitti, ma che deve essere adeguatamente affrontato anche da chi si occupa di medicina estetica. Per prima cosa analizzare i fattori alimentari, comportamentali, soprattutto ormonali dei miei pazienti non è un partire troppo lontano ma, anzi, è la giusta mentalità che bisogna sempre avere per affrontare l’invecchiamento del viso. Le odierne conoscenze hanno dimostrato ampiamente come sia profondamente inutile, e talvolta dannoso, procedere con una qualsiasi terapia locale estetica, se prima il medico non approfondisce scrupolosamente le caratteristiche generali. Passando poi ad analizzare il viso, come specialisti abbiamo a disposizione sofisticate strumentazioni di immagine, che ci consentono di individuare patologie o inestetismi in fase iniziale non visibili ad occhio nudo, e di analizzare, insieme al paziente, tutte le caratteristiche morfologiche del viso suddiviso nei suoi diversi segmenti e nel complesso. Prevenzione, restituzione e correzione sono i tre grandi capitoli della medicina estetica. Quando si parla di donne che hanno raggiunto e superato i 40 anni senza problemi morfologici particolari, correggere imperfezioni è poco frequente; se devo essere sincero, in genere non amo molto la parola “correggere”(eccetto casi conclamati), ma prevenire e ricostituire certamente sì. Le perdite di volume, l’opacità, le discromie, l’ipotonia se vengono affrontate nel modo migliore possono dare risultati estetici finali eccezionali, che talvolta, dopo tanti anni, ancora mi sorprendono. Per entrare un poco nel merito delle terapie, con la donna in "peri menopausa" bisogna aver acquisito molta esperienza nelle numerose pratiche terapeutiche estetiche, che è bene inserire progressivamente nel piano terapeutico. Infatti se all’inizio basta aiutare le cellule cutanee a mantenersi attive, a sintetizzare collagene, ialuronico e a sfruttare bene la componente idrica, nel tempo diventano necessari, soprattutto per visi magri, recuperi di volume e correzione di eccessi espressivi, con l’utilizzo dei cosidetti filler. Effettuare una filler-terapia senza il terreno di base, cioè la pelle, non ben idratata e preparata, può rendere inefficace il trattamento e deludere profondamente il nostro paziente. Tengo a sottolineare come, delle molte pazienti che in origine ritenevano opportuno il filler, dopo avere praticato l’opportuna terapia rigenerante, siano rimaste così soddisfatte da decidere di mantenere esclusivamente la semplice terapia rivitalizzante. Microiniezioni, peeling, laser, luci pulsate, radiofrequenze, plasma, e tanto altro ancora... una giungla notevole, all’interno della quale è molto difficile districarsi. Cadere trappola della pubblicità è facilissimo, per il paziente, e quindi cadere in confusione e soprattutto rimanere deluso dai risultati, scarsi, ottenuti. I venditori di elettromedicali sono, specialmente ultimamente, come “schegge impazzite”; mentre in origine affiancavano noi specialisti, accoglievano e sviluppavano i nostri desideri e consigli, ora propongono fantomatiche terapie rivoluzionarie sulle riviste, costruiscono campagne di marketing potenti quanto invadenti, generando solo confusione e false aspettative.Come posso migliorare progressivamente l'apetto della pelle?
Qualsiaisi strumento il medico specialista usi, scopo principale è quello di aiutare, riattivare la più importante cellula cutanea: il fibroblasto e permettergli di mantenere vitale e in salute la pelle. Questo possiamo ottenerlo con tecniche efficaci sia iniettive, che fototerapiche, con lo scopo sia di aiutare il fibroblasto nella sua funzione ricostruttiva, ma anche di fornirgli tutti gli elementi chimici di supporto alla ristrutturazione del tessuto. Migliorando la mia specializzazione nel campo della rigenerazione e ristrutturazione tessutale cutanea, in particolare del viso, posso dire di avere reso inutile in molti casi l’utilizzo dei filler volumetrici, così tristemente famosi per la costruzione di visi tutti uguali e gonfi, che tanto abbiamo incontrato negli anni passati. Stimolando nel modo opportuno i nostri fibroblasti, progressivamente la pelle si rassoda e permette al viso di recuperare molti dei volumi precedenti, nonchè la luminosità. Ora con l'avvento del needle shaping, si riesce addirittura a dare tensione cutanea e volumi naturali inducendo una potente stimolazione ai tessuti delle aree trattare. Come già detto, nonostante le cure generali e la prevenzione prima, rivitalizzazione poi, per qualche paziente potrebbe essere necessario l’utilizzo del filler. Mi riferisco quindi all'acido ialuronico e la tossina botulinica che dominano da anni, incontrastati, la scena dei congressi mondiali di medicina estetica. Nulla da eccepire sull’acido ialuronico, unico filler con carattere sia riempitivo che curativo e che deve però essere di altissimo livello qualitativo, per evitare cattive sorprese. Sulla tossina botulinica tanti dubbi, tante polemiche che meritano un minimo chiarimento; la tossina botulinica è, quando praticata da un medico esperto, una tecnica sicura e super praticata nel mondo intero. La polemica, infatti, riguarda poco il mondo scientifico dei congressi, che ha da tanti anni promosso il botulino come terapia ideale per le rughe di espressione del terzo superiore del viso. La polemica è sui giornali, alla televisione, sulla rete, dove grandi interessi economici, assolutamente non scientifici, si intromettono e tolgono serenità nell’opinione delle persone.Dott. Enrico Filippini