+39 030 2807547

Diabete e impotenza: un binomio che esiste ma si può affrontare

Pubblicato il
Il Poliambulatorio medico chirurgico del dottor Enrico Filippini da ormai più di trent'anni è impegnato nella diagnosi e terapia dell’impotenza. Dai primi test con la papaverina, passando alle iniezioni di prostaglandina nei corpi cavernosi fino ad arrivare poi alla scoperta del Sildenafil (Viagra). Un recente studio italiano ha dimostrato che abbondantemente oltre il terzo degli uomini sotto i 35 anni affetti da diabete mellito di primo grado soffrono di impotenza nell'erezione. In pratica, nei diabetici, l’impotenza o disfunzione erettile si presenta in genere molto prima rispetto al resto della popolazione maschile, addirittura anche uno o più decenni prima. Inoltre, lo studio, dimostra che l’impotenza erettiva nei diabetici è più grave e meno rispondente ai farmaci per via orale (Viagra, Cialis, ecc.) Ma perché funzionano poco le compresse in questi casi? La causa va ricercata soprattutto nella componente psicologica. I farmaci, infatti, agiscono male quando il desiderio diminuisce o l’ansia della prestazione subisce aumenti rispetto la norma, facendo verificare un calo della prestazione.  

E allora che fare? Come comportarsi e prevenire il problema di erezione e le gravi conseguenze che porta all'interno della coppia e nella vita sociale del paziente?

Innanzitutto mantenere un corretto stile alimentare ed eventualmente fare una dieta specifica che porti il più possibile nella norma il grasso corporeo è un ottimo inizio per iniziare ad affrontare la questione nel modo giusto. A livello sessuale, invece, l’andrologo del nostro Poliambulatorio è in grado di prescrivere prodotti di origine vegetale che stimolano sensibilmente e fisiologicamente la produzione di ormoni del desiderio, premessa indispensabile all'erezione. Una volta ottenuto il recupero del desiderio sessuale si passa al recupero della funzionalità del pene. Questo lo otteniamo con due importanti apparecchiature di riabilitazione circolatoria peniena. Con la prima apparecchiatura veicoliamo principi attivi all'interno del corpo cavernoso per renderlo molto più attivo, mentre con l’altra andiamo a riattivare sensibilmente la circolazione delle arterie cavernose. Lo scopo di questo innovativo programma di recupero della sessualità maschile è quello di evitare l’utilizzo continuo di farmaci di cui non si conoscono ancora bene gli effetti collaterali nocivi.