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Cibo inquinato

Cibo inquinato e pericoloso: a Brescia è un problema serio

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Nutrizionista a Brescia vuol dire prendersi cura anche delle problematiche legate all’assunzione di cibi potenzialmente dannosi. Brescia è stata dal dopoguerra un importante polo industriale e l’inquinamento del territorio, comprese le acque dei laghi è aumentato in modo esponenziale e drammatico. Un nutrizionista quindi, che opera a Brescia deve fare i conti con il benessere dei suoi concittadini non solo come consumatori di nutrienti più o meno appropriati, ma anche aiutarli ad escludere cibo inquinato e potenzialmente troppo pericoloso perché tossico o cancerogeno. Da nutrizionista mi trovo quindi ad essere molto più attento ai bollettini degli organismi di controllo ambientali, alle Asl, ai sequestri dei N.A.S (il miglior corpo di polizia antisofisticazione d’Europa) per decidere come fare mangiare i miei pazienti. "Vede signora, nella letteratura scientifica mondiale i consumatori di pesce, più di tre volte la settimana, vivono più a lungo. Quindi il pesce sarebbe da mangiare almeno tre volte la settimana; purtroppo l’eccessiva presenza di metilmercurio nel pesce marino e la presenza di dosaggio eccessivo di diossina nell’anguilla (e gli altri pesci saranno perfetti?) del Garda impongono cautela massima e quindi meglio mangiarne meno di tre porzioni per essere sicuri." Come faccio a fare il nutrizionista serio a Brescia? Non faccio più mangiare pesce? Alle persone che abitano nella zona Caffaro dico di non mangiare frutta e verdura dell’orto? Agli abitanti del lago di Garda devo proibire l’anguilla ai ferri o allo spiedo? E come fidarsi dei pozzi nelle proprietà private? Quanti contaminanti industriali non conosciamo ancora? E soprattutto come sappiamo quanto interagisce il poco cromo esavalente, assolutamente sotto il limite, con la poca diossina sotto il limite e con il metilmercurio sotto il limite e tutto il resto sotto il limite? Tutti questi "sotto il limite" potrebbero fare una miscela esplosiva? Nessuno lo sa.   Quindi spero di essere capito dai miei colleghi nutrizionisti di altre città; che non si stupiscano se ai pescatori lacustri prescrivo acciughe di mare (pesci piccoli, meno inquinati dei grandi) e ai contadini della bassa prescrivo frutta e verdura dei supermercati bio: siamo a Brescia!