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La metodica delle microdosi o tecnica dei “click”

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La metodica delle microdosi (o tecnica dei click) consisterebbe in un possibile approccio medico particolare basato su un principio chiave: usare una quantità inferiore di farmaco, ma in modo migliore. Questa tecnica, nata negli Stati Uniti e già molto diffusa, rappresenterebbe una scelta alternativa a quella standard e potrebbe essere impiegata a discrezione dello specialista endocrinologo in presenza di condizioni specifiche e casi eccezionali di pazienti selezionati. Nell’ambiente medico questa metodica è già molto conosciuta e utilizzata: in pratica, se venisse somministrata la minima dose efficace di farmaco. L’idea è che si potrebbero ottenere gli stessi risultati, senza sovraccaricare l’organismo in modo eccessivo. Ciò consentirebbe di mantenere in modo costante gli obiettivi raggiunti, evitando effetti indesiderati e blocchi metabolici. Se immaginassimo la terapia farmacologica tradizionale come un rubinetto aperto al massimo per riempire un bicchiere, la tecnica delle microdosi corrisponderebbe a riempire lo stesso bicchiere ma usando un misurino: ponderando solo la quantità minima, evitando eccessi relativi e mantenendo il controllo su ogni goccia.

Quali potrebbero essere i vantaggi principali:

  • Si potrebbero ridurre gli effetti collaterali;
  • Si potrebbe mantenere una maggiore stabilità del metabolismo, anche nel lungo periodo;
  • Presumibilmente quindi, si potrebbe determinare anche un dimagrimento progressivo e costante, senza sottoporre l’organismo a stress eccessivi. 
 

Secondo la teoria empirica delle microdosi (o dei click), la metodica funzionerebbe in questo modo:

Immagina il tuo metabolismo come un motore che si surriscalda sotto sforzo ma che potrebbe continuare a funzionare in modo efficiente se regolato con costanza. Le microdosi funzionerebbero esattamente in questo modo: sarebbe possibile mantenere attivo il metabolismo senza innescare la sua modalità di difesa. Questo tipo di approccio consentirebbe al corpo di adattarsi gradualmente, evitando le classiche “pause metaboliche” che spesso determinano il recupero dei chili persi e un conseguente aumento del senso di frustrazione È proprio per via della resistenza che oppone il metabolismo infatti, che spesso si verificano momenti di stallo durante un percorso di dimagrimento: all’inizio i risultati arrivano, poi improvvisamente il corpo smette di rispondere. Questi episodi non sono da considerare come un fallimento. È semplicemente il metabolismo che si adatta attraverso un meccanismo di difesa naturale che però in alcune circostanze può rallentare i progressi. La buona notizia è che qualora si decidesse di utilizzare la tecnica alternativa delle microdosi, questa problematica potrebbe essere aggirata. Presumibilmente inoltre, si eviterebbe la possibilità di compromettere gli obiettivi raggiunti, anche nel lungo periodo Oltre a ciò, i microdosaggi potrebbero risultare particolarmente indicati nelle fasi successive alla perdita di peso, come nel caso del “mantenimento” Nei casi di soggetti che tendono a riacquisire i chili persi a causa di circostanze particolari come la menopausa oppure per una condizione di obesità cronica, la pratica delle microdosi potrebbe rivelarsi la scelta vincente per mantenere il peso perso. Utilizzando una quantità di farmaco inferiore quindi, sarebbe possibile evitare di compromettere i risultati ottenuti nel corso del tempo, limitando così anche gli eventuali effetti collaterali che talvolta possono derivare dall’assunzione per lunghi periodi di dosaggi più massicci di farmaco.

Perché il farmaco da solo non basta:

I farmaci dimagranti come Wegovy, Ozempic e Mounjaro hanno trasformato la gestione del peso e del diabete. Ma la loro accessibilità ha determinato la diffusione di un fenomeno problematico: l’auto-somministrazione delle dosi. Sempre più persone infatti, hanno iniziato a gestire in autonomia i dosaggi dei farmaci dimagranti convinte di ottenere risultati più velocemente.  In realtà, questo approccio può risultare particolarmente dannoso, provocando effetti collaterali, resistenze metaboliche e perdita di controllo sui progressi. La creazione di una terapia personalizzata da parte del medico endocrinologo non è un dettaglio, ma la condizione necessaria per assicurare un equilibrio metabolico stabile e sostenibile. I diversi farmaci dimagranti vengono utilizzati all'interno di una strategia specifica che comprende lo studio delle patologie della fame, dell'appetito, dell'assetto ormonale e metabolico, del tipo di sovrappeso e della sua gravità.

Affidati a chi conosce davvero il metabolismo 

Usare un farmaco dimagrante in modo efficace significa capire cosa sta cercando di dirti il tuo corpo.  Per interpretare correttamente i suoi segnali però, l’esperienza, la conoscenza e la capacità di creare una strategia farmacologica ben collaudata risultano fondamentali.  Il medico specializzato infatti, non si limita a “prescrivere un farmaco”, ma progetta un percorso in cui ogni dose è studiata per rispondere alle esigenze reali del paziente, evitando di correre rischi inutili e di compromettere i risultati conquistati con fatica. 

Come funziona l’approccio personalizzato del Poliambulatorio Medico Filippini: 

Al Poliambulatorio Medico Filippini, il percorso farmacologico non segue mai una procedura standard. L’obiettivo non è solo “perdere peso”, ma creare un equilibrio metabolico stabile e sostenibile. Ogni organismo risponde al farmaco in modo unico: per questo, l’eventuale introduzione del metodo della ‘dose minima efficace’ richiederebbe l’esperienza di un medico specializzato, capace di leggere i segnali del metabolismo e modulare la terapia in modo preciso e sicuro. Al Poliambulatorio Medico Filippini, oltre alla terapia farmacologica vengono progettati dei veri e propri percorsi personalizzati che comprendono: piani nutrizionali creati su misura, supporto medico costante e monitoraggio continuo. Un approccio completo al dimagrimento che accompagna ogni paziente verso una trasformazione reale e duratura.