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Disfunzione erettile

Disfunzione erettile e farmaci online pericolosi per la salute

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Il problema della disfunzione erettile (DE) è probabilmente destinato ad aumentare non solo per l'invecchiamento della popolazione generale, ma anche per la maggiore consapevolezza da parte del paziente di sviscerare la problematica. Ciò pone nuove criticità per lo specialista andrologo. L'aspetto certamente critico è, dopo un attento inquadramento diagnostico con esame obiettivo e in seconda battuta con doppler dopo stimolo, la scelta della terapia adeguata. Gli inibitori delle PDE5 sono farmaci tollerati ma sono anche diversi in base alle loro caratteristiche farmacologiche. In queste differenze si colloca la diversità di scelta delle varie molecole. È tuttavia fondamentale fornire al paziente le corrette istruzioni per il loro uso. Ci sono studi che dimostrano come su 100 pazienti "no responder" un rinforzo delle istruzioni sul corretto utilizzo permette il recupero dell'efficacia del farmaco nel 56,3% dei casi . L'altra raccomandazione importante è programmare un controllo a un mese, massimo due, di distanza dalla prima prescrizione. Per il futuro ci attendiamo nuovi farmaci, ma anche il presente offre delle novità, costituite sostanzialmente dalla disponibilità del farmaco sottoforma di galenico personalizzabile. Questa possibilità ha delle ricadute significative per il medico, perché può finalmente decidere il dosaggio migliore per ogni situazione e ogni forma di impotenza. Per finire ricordo il sempre grande beneficio apportato dalla ginnastica dei vasi cavernosi. Un breve ciclo, estremamente confortevole e totale privacy, permette senza uso di farmaci di avere un vero e proprio ringiovanimento delle prestazioni sessuali. Aiutateci a combattere il pericoloso fenomeno della commercializzazione e vendita via internet di farmaci con obbligo di ricetta medica. È la mia richiesta e quella fatta da Fedele Verzola, Comandante dei Nuclei Antisofisticazione e Sanità (NAS) dei Carabinieri di Firenze. «Per la tutela della salute è importante creare un legame tra chi opera nel mondo medico e quanti sono chiamati a intervenire in ambito giuridico, non solo per assicurare una doverosa repressione, ma anche per promuovere una deterrenza di comportamenti e condotte che vanno a detrimento dell'articolo 32 della Costituzione, articolo che tutela la salute della collettività. Oltre all'illegalità di un commercio di farmaci che avviene al di fuori della normale filiera, il problema riguarda principalmente la salute del cittadino, che si espone al rischio elevato di assumere sostanze di dubbia provenienza, qualche volta francamente tossiche e, comunque, al di là di ogni controllo medico. La normativa italiana vieta di fatto le farmacie online, ma non impedisce ai clienti di collegarsi a siti, residenti in server fuori dai confini nazionali italiani, che propongano l'acquisto di medicinali», ricorda Verzola. Che sottolinea ancora: «Questi siti non danno alcuna garanzia del prodotto venduto: capita così di acquistare medicinali contraffatti o scaduti o del tutto inefficaci, quando non tossici, perché a base di tutt'altre sostanze rispetto al principio attivo dichiarato».